Linee percorse ad agosto 2024.
Oggi racconteremo di un’epopea. Quella di un gruppo di baldi giovani che dopo aver sfidato il precario binario della ferrovia forestale di Čierny Balog dovranno ora raggiungere la cittadina di Banská Štiavnica. A fargli compagnia ci saranno persone Rom che tornano dalla spesa del sabato, un tizio con solo birre nel marsupio e un capotreno con le Crocs.
ZSSK 812, la Fiat Panda delle rotaie
La mattina è molto fresca nella stazione di Brezno Mesto; siamo in attesa della corsa delle 7:26 in direzione di Tisovec. Alla vista del convoglio ci viene quasi da ridere! La curva che precede la fermata dona una perfetta visuale su un microscopico trenino in avvicinamento. Si tratta delle stranissime automotrici diesel serie ZSSK 812, tipiche dell’ex Cecoslovacchia e Ungheria, costruite in massa dal 1975. In nove anni ne produssero ben 680: per i treni sono un botto. Il motivo è molto semplice: sono talmente tanto ridotte all’osso – due assi, un motore, cinque sedili per fila – che costavano pochissimo e potevano andare ovunque. Un po’ come la cara vecchia Fiat Panda, per fare un parallelismo con le auto. Io e i miei compagni troveremo in breve tempo diversi appellativi per indicare questi “cosi”: vagoncino (io), bidoncino (il mio omonimo Daniele), robattone (Tommaso)…

I tappa: da Brezno a Tisovec
La linea è una delle più insidiose dell’intera Slovacchia, che dopo il passo di Zbojská scende ripidamente fino al villaggio di Tisovec. In passato, i treni merci che servivano la locale acciaieria potevano servirsi dell’ausilio della cremagliera, un sistema ruota+rotaia dentata, per non slittare sulla tratta. Ma il nostro vagoncino è talmente chad che non ne ha bisogno! In effetti la pendenza è elevata, ben il 5%, ma un convoglio così leggero ce la può fare da solo. Il motivo di tale discesa è che adesso ci troviamo a 500 m.s.l.m. sui Carpazi, da dove saliremo ai 725 del valico, mentre il capolinea di Tisovec si trova decisamente più in basso: 378 metri.
Partiamo! A bordo oltre a noi ci sono solo due signori, d’altronde la linea attraversa appena altri due villaggi, quindi nessuno ci si addentra, a parte pochi folli. Il paesaggio fuori dal finestrino è quello tipico della Slovacchia centrale, con prati, campi e boschi, e sullo sfondo dolci colline che in realtà raggiungono quote intorno ai 900 metri. A Zbojská scorgiamo una struttura in legno in mezzo a un grande prato. Malgrado le apparenze è una torre d’osservazione che prova a imitare le tipiche chiese in legno dei Carpazi. Da qui in poi ci troviamo all’interno di una stretta valle in mezzo ai boschi. Passiamo uno stupendo viadotto in acciaio e poi ripiombiamo nella foresta, infine entriamo in un tunnel che annuncia il nostro arrivo a Tisovec.


Plot twist: bloccati a Tisovec
Arrivati a Tisovec siamo nel sogno segreto di ogni viaggiatore come noi: il nulla cosmico! La coincidenza è molto comoda, abbiamo ben un’ora di attesa, infatti la Brezno-Tisovec è l’unica ferrovia della Slovacchia a non rispettare la canonica frequenza di un treno ogni due ore: ce ne sono solo quattro al giorno.

Ma non avevamo considerato un imprevisto. Proprio mentre siamo seduti sui tavolini della stazione ci accorgiamo che qualcosa non va: il mio zaino è rimasto sul treno appena ripartito per Brezno! Niente panico… In Slovacchia ogni stazione ha il suo capostazione, gli diciamo: “Rucksack… gone… train…” ma anche semplificando al massimo l’inglese non c’è modo di farsi capire. L’unica nostra arma rimane Google Translate… Funziona!!! Ci risponde: “Rucksack?”, e noi “Yeah Rucksack!”. Svelto chiama il capotreno di quel convoglio e ci fa capire che dovremo aspettare il suo ritorno per averlo indietro.
Tutto bene quel che finisce bene… C’è solo un problema, siamo bloccati qui a Tisovec per le prossime tre ore. Il paese non ha molto da offrire, solo una chiesa evangelica – dal campanile pendente – che è chiusa. Ritorniamo quindi in stazione dopo un breve giro, non abbiamo molto da fare. All’improvviso una ferroviera con due signori ci fa segno di avvicinarci gridando “Machina!”. Ci aspettiamo un rimprovero in una lingua slava. Comprendiamo che dobbiamo seguirla dentro un capannone… che ben presto scopriamo ospitare dei treni d’epoca! Si tratta di una locomotiva a vapore (quella machina) con carrozze in legno e un’automotrice diesel anni ’50 che di tanto in tanto viaggiano sulla linea per corse turistiche. I signori che ci accompagnano si rivelano essere “studiosi” venuti in visita per motivi accademici. E pensare che per entrare in un deposito in Italia devi firmare un sacco di scartoffie!

II e III Tappa: da Tisovec a Lučenec e Zvolen
Rientrato il treno da Brezno, ricevo il mio zaino indietro e saliamo sul primo convoglio in direzione di Jesenské: un altro vagoncino ZSSK 812 identico al precedente, che in realtà prosegue poi per Lučenec come servizio successivo. Stiamo entrando nel sud della Slovacchia, all’interno della piana ungherese… e si sente! In primis dal caldo che diventa sempre più asfissiante, e poi dai cartelli delle stazioni che sono scritti sia in slovacco che in ungherese. Il mio compagno Tommaso, come al solito, dorme. Mi chiedo come faccia: il treno fa un casino terribile sulle rotaie giuntate, se a ciò aggiungiamo la calura e il fracasso del motore non mi rimane altro che richiedere per lui il Guinnes World Record.


In realtà di ungheresi a bordo treno ne vediamo pochi, ma al loro posto tante persone Rom. Nei paesi dell’Europa Orientale le popolazioni romaní sono una presenza abituale. Si stabilirono qui centinaia di anni fa, anche se il livello di integrazione è tutt’ora praticamente nullo! I Rom vivono in quartieri periferici delle grandi città oppure in villaggi separati dagli slovacchi. Sono la fascia più povera della popolazione, spesso relegati ai lavori più umili. Molti non possiedono una macchina, quindi a fare la spesa devono per forza andarci in treno. Ecco perchè così in tanti a bordo del nostro vagoncino.
Fra tutti i passeggeri c’è però solo un personaggio che ci colpisce. Si tratta di un vecchietto con un bagaglio molto scarno: solo un borsello con all’interno ben tre lattine di birra di tipi diversi, tutte aperte, che si sorseggia allegramente (tra l’altro un po’ una, un po’ l’altra) alle 11 di mattina. E’ inutile nasconderlo, qui la birra è come l’acqua. Tra l’altro dopo un po’ di tentativi posso assicurare che è l’unico modo conosciuto dal genere umano per sopravvivere così tante ore in treno! Solo così ci sarà possibile raggiungere Lučenec e da lì cambiare per Zvolen, la tappa successiva. Serve domandarsi il tipo di treno? Certo che no, ovviamente è un’altra automotrice ZSSK 812, stavolta motrice+rimorchio!
IV Tappa: da Zvolen a Banská Štiavnica
Per risalire nei Carpazi e giungere a Zvolen c’è voluto tempo, il treno in salita ha arrancato molto, complice il peso del rimorchio:
[…] in salita eravamo a motore al massimo e andavamo a 5 chilometri orari. Lì ho avuto paura 1. di perdere la coincidenza e 2. di perdere aderenza.
Daniele Colombo sulle automotrici serie 812.
Ci tocca ora prendere l’ultimo vagoncino, ancora una ZSSK 812, che ci porterà a Banská Štiavnica, una delle città più belle della Slovacchia centrale. La linea è attiva solamente ad agosto, in tutti gli altri periodi dell’anno bisogna prendere un bus. Questo significa solo una cosa: zero manutenzione e rotaie giuntate! Forse è giunto il momento di spiegare cosa significhi: in genere in Italia le rotaie (quei due cosi di acciaio su cui si poggiano i treni) sono uniti tramite saldatura, in passato invece si usava unirle con dei bulloni. Questo vuol dire che la qualità di marcia è molto peggiore, il classico tam-tam per capirci, che in realtà con un vagoncino con ammortizzazione nulla significa taaa-taaa taaa-taaa…


Il racconto di questo viaggio si sarebbe soffermato sulle bellezze paesaggistiche dei Carpazi (che sono comunque molto fighi se non l’aveste capito) se non fosse stato per il capotreno! E’ vestito con la tipica divisa slovacca: polo a caso, pantaloni lunghi e Crocs. Ciabatte che si rivelano molto utili quando, una volta controllati i molti pochi biglietti, ce le si toglie per poggiare i piedi sul sedile. Il fischietto non serve, si usano le mani! Tornando a noi, mentre cerco di fare una foto al paesaggio con la macchina fotografica, il capotreno mi trascina nella cabina posteriore della ZSSK 812 e, facendomi segno di non toccare nulla, se ne va. Morale: mi godo un bel viaggio dalla visuale del macchinista cogliendo l’occasione per dei bellissimi scatti sulla natura circostante.

Ma non è finita qui: arrivati nei pressi di Banská Štiavnica è possibile ammirare da lontano il bellissimo Sacro Monte di epoca seicentesca. Edificio sacro che il capotreno ci tiene a farmi fotografare dicendomi “kalvária… kalvária… kalvária…” indicando fuori dal finestrino. Inutile dire che ho capito cosa stesse dicendo solo una volta tornato in Italia. Nel mentre siamo arrivati nella stazione capolinea, uno stupendo edificio anni ’50 che risale all’epoca di costruzione della ferrovia, in pieno stile socialista!

La nostra odissea è finita: dopo esserci goduti una visita dello splendido borgo, domani torneremo a Bratislava e sarà ufficialmente la fine del nostro Slovak-Tour!
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Informazioni Utili
Maratona di automotrici slovacche ZSSK 812
Tratte:
- Brezno – Tisovec
- Tisovec – Jesenské – Lučenec
- Lučenec – Zvolen
- Zvolen – Banská Štiavnica
Durata del viaggio:
- Brezno – Tisovec: 1h 05
- Tisovec – Jesenské – Lučenec: 2h 30
- Lučenec – Zvolen: 1h 10
- Zvolen – Banská Štiavnica: 45 min
Periodo di servizio: tutto l’anno, giornaliero, eccetto Zvolen – Banská Štiavnica attiva solo ad agosto e nei weekend estivi.
Vettore e tipo di treno: treni locali (Osobný vlak) delle ferrovie slovacche ZSSK – Železničná spoločnosť Slovensko, solitamente automotrici diesel Serie 812.
Tariffe (andata e ritorno)
- Brezno – Tisovec: € 2,00
- Tisovec – Jesenské – Lučenec: € 5,40
- Lučenec – Zvolen: € 3,10
- Zvolen – Banská Štiavnica: n.d.
Info e biglietti: Sito ufficiale www.zssk.sk. Biglietti acquistabili anche in stazione.
Trasporto biciclette: consentito con supplemento.
Accessibilità PRM: I treni non sono facilmente accessibili a PRM, per maggiori informazioni consultare questa pagina.
Cosa vedere: Banská Štiavnica
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