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Il Treno della Sila, da Camigliatello alla Riserva dei Giganti

Con il Treno della Sila attraverso l’entroterra calabrese, tra altipiani e foreste, fino a toccare la stazione più alta d’Italia.

Camigliatello Silano, a 1272 metri d’altitudine, è una piacevole località di alta montagna nel cuore verde della Calabria interna, sull’altipiano della Sila. Siamo arrivati da Cropani Marina in macchina, purtroppo unica opzione per raggiungere l’entroterra dalla costa. Ci apprestiamo a percorrere lo splendido itinerario del Treno della Sila, un viaggio d’altri tempi con il treno a vapore delle Ferrovie della Calabria, che ci condurrà oggi fino a San Nicola – Silvana Mansio e alla scoperta della Riserva FAI dei Giganti della Sila.

Sbuffi di vapore nei boschi silani

Nella stazioncina fervono i preparativi del convoglio: l’anziana locomotiva a vapore n. 353, costruita nel 1926 dalla ditta Borsig di Berlino, manovra sul piazzale governata dalle mani sapienti dei ferrovieri, pronta ad accostarsi alle verdi carrozze ‘Carminati & Toselli’ con i caratteristici terrazzini alle estremità. L’atmosfera è quella di un giorno di festa, come se la partenza del treno storico animasse il paese portandolo a nuova vita. Saliamo a bordo, mentre gli angusti spazi interni delle vetture si affollano di gitanti. Al colpo di cornetta del capotreno, la locomotiva emette un fischio e si mette in marcia addentrandosi nei boschi.

Scritte d’altri tempi in stazione a Camigliatello.

Il Treno della Sila incede con andatura ciondolante senza mai superare i 30 chilometri orari. Le vetture sobbalzano sulle rotaie giuntate, mentre ci spostiamo sul terrazzino scoperto per goderci la fresca aria del bosco mescolata ai fumi della vaporiera: quale gioia più grande per appassionati come noi! Questa prima parte del percorso è prevalentemente silvestre: solo in un secondo momento gli alberi si diradano, rivelando estese coltivazioni pianeggianti – fra cui la celebre Patata della Sila – e qualche casolare qua e là.

Questi 11 chilometri di binari a scartamento ridotto, da Camigliatello a San Nicola – Silvana Mansio, sono tutto ciò che rimane della ‘fu’ Ferrovia Silana, che in origine collegava Cosenza a San Giovanni in Fiore, gestita dalle gloriose “FCL – Ferrovie Calabro Lucane” e progressivamente chiusa al traffico entro i primi anni Duemila. Scampato il rischio dell’abbandono definitivo, la ferrovia ha conosciuto a partire dal 2016 una seconda giovinezza in chiave turistica, con il ritorno del treno storico che da allora percorre tutto l’anno i binari dell’altipiano, tanto che sono in programma (ma con mooolta calma) i lavori di ripristino di altri 17 chilometri di ferrovia fino al capolinea originario di San Giovanni in Fiore.

Il paesaggio dell’Altipiano visto dal finestrino. Il buio all’interno della vettura tradisce uno spazio piuttosto angusto.

Il tetto ferroviario d’Italia

Il treno effettua una sosta nella stazione di Sculca, per consentire alla vaporiera di prender fiato e rifornirsi d’acqua dalla torre idrica. Il binario però è in curva, inclinato verso l’interno, e man mano che i serbatoi si riempiono l’acqua inizia a tracimare dal fianco opposto. I passeggeri vanno disperdendosi sul piazzale erboso: è un piccolo spaccato di ferrovia sospeso nel tempo, in cui nessuno ha fretta di fretta di arrivare, mentre l’accudienza alla quasi centenaria nonnina fumante assume i connotati di un rito antico.

Il fischio avvisa i viaggiatori dell’imminente ripartenza: risaliamo in vettura e proseguiamo il nostro viaggio. Superato il rosso segnale a disco di inizio ‘900, giungiamo nella stazione di San Nicola – Silvana Mansio, remota località posta ad oltre tre chilometri dall’omonimo nucleo abitato. Ci troviamo a 1406 metri d’altitudine: è la stazione ferroviaria più alta d’Italia! Campi a perdita d’occhio dominano la vista, in uno scenario vagamente western simile a quello delle praterie. Addentando un bel panino con la salsiccia piccante – siamo pur sempre in Calabria, dopotutto! – osserviamo i macchinisti girare la locomotiva sulla piattaforma girevole, spingendola con la sola forza delle braccia.

Il binario si perde nello scenario agreste della Sila.

Dalle praterie alla foresta dei Giganti

Proseguiamo ora con il bus riservato verso la Riserva Giganti della Sila, destinazione finale del tour di oggi. L’area protetta, facente parte del Parco Nazionale della Sila e gestita dal FAI, comprende una sessantina di pini larìci di età superiore ai 350 anni, alti fino a 45 metri – da cui il nome di ‘giganti’ – che sono una specie endemica di questo territorio. Il pino larìcio, oltre ad essere storicamente una fonte di pregiato legname da costruzione, fu a lungo sfruttato dalla popolazione locale per ricavare la pece bruzia, impiegata come impermeabile per le imbarcazioni in legno. Le ampie incisioni e le cavità rimaste alla base dei tronchi – larghi fino a due metri – sono un segno evidente dell’estrazione di pece e resine aromatiche.

Il rientro a Camigliatello, più spedito e senza soste, avviene nel pomeriggio. Val la pena ricordare che gli itinerari abbinati al viaggio in treno variano in funzione della stagione: alcuni giorni dell’anno è possibile assistere alla rievocazione dell’assalto dei briganti, oppure navigare sul lago Arvo con un piccolo battello elettrico. L’esperienza acquista ancora più fascino in pieno inverno, tra dicembre e gennaio, quando cui la Sila si ricopre interamente di neve. Uno splendido territorio, non sempre valorizzato a dovere, in grado di offrire ai suoi visitatori uno sguardo diverso sulla Calabria meno nota.

Informazioni Utili

Treno della Sila, con visita alla Riserva FAI dei Giganti della SIla

N.B.: Si considera l’itinerario con visita alla Riserva FAI dei Giganti della Sila. A seconda della stagione il tour può prevedere diverse escursioni abbinate, con durata e tariffe variabili.

Tratta: da Camigliatello Silano a San Nicola – Silvana Mansio, Calabria.

Durata del viaggio: 1h 30 all’andata, con sosta a Sculca. 45 minuti al ritorno. Il tour completo di visita alla Riserva termina nel pomeriggio.

Periodo di servizio: tutto l’anno in date prestabilite, generalmente di sabato, domenica e festivi. Consultare il sito ufficiale sotto riportato per maggior informazioni.

Vettore e tipo di treno: treno storico con locomotiva a vapore (talvolta diesel) e carrozze anni ’20, di Ferrovie della Calabria.

Tariffe: € 35.00 andata/ritorno. Include viaggio in treno, visita alla Riserva, trasferimento in bus e pranzo al sacco con panino e acqua.

Info e biglietti: Treno della Sila – Ferrovie della Calabria, trenodellasila.it.

Trasporto biciclette: non consentito.

Accessibilità PRM: il treno storico non è generalmente accessibile a PRM, per assistenza e informazioni consultare le condizioni di trasporto.

Cosa vedere: Camigliatello Silano, Riserva FAI dei Giganti della Sila.

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