Da Milano al Verbano con un treno a vapore degli anni ’20, e una panoramica salita alle Prealpi varesine: ecco il Laveno Express.
Milano Centrale, ore 9.40. La routine della grande stazione è interrotta da un avvenimento insolito: una vecchia signora fumante, nera di carbone ma tutt’ora arzilla nonostante i suoi cent’anni, fa il suo ingresso sotto le volte monumentali catturando l’attenzione dei presenti. Porta al seguito un convoglio di antiche carrozze, dai cui finestrini si intuiscono maniglie d’ottone e sedili di legno.
Per molti dei suoi passeggeri è la prima occasione di vedere un treno a vapore, ma per gli appassionati come noi il Laveno Express è soltanto uno dei numerosi treni storici che ogni domenica, da Aprile a Novembre, collegano Milano con i laghi e le località turistiche della Lombardia. E’ un’iniziativa promossa dalla Fondazione FS Italiane, l’istituto per il patrimonio storico delle Ferrovie dello Stato, di concerto con Regione Lombardia. Destinazione di oggi è Laveno Mombello, caratteristico borgo sulla sponda est del Lago Maggiore, ai piedi della vetta prealpina del Sasso del Ferro.
Sette Laghi a cinquanta all’ora
Prendiamo posto sulle carrozze Centoporte del 1928, così chiamate per il gran numero di accessi su ciascun lato. All’interno tutto è rimasto come un tempo: le panche in legno rimandano subito ai tempi della terza classe, abolita “solo” negli anni Cinquanta, le plafoniere in vetro emanano una luce calda, e tra le trame floreali delle tende damascate si intuisce il vecchio monogramma intrecciato FS, Ferrovie dello Stato. Ci accolgono a bordo i volontari in divisa dell’Associazione FTI – Ferrovie Turistiche Italiane, che collabora con Fondazione FS accompagnando i viaggiatori in questa esperienza d’altri tempi.
Il treno si avvia con il tipico ritmo di sbuffi, e lentamente usciamo dal nodo di Milano in direzione nord. Dopo Rho il macchinista può aprire al massimo il regolatore – la leva con cui si introduce il vapore per accelerare – ma la vecchia locomotiva tipo 740 del 1920 non supera mai i 50 chilometri orari.
Dopo Gallarate il Laveno Express si inserisce sulla linea a binario unico che attraversa tutto il Varesotto in direzione Svizzera. Il paesaggio si fa più rurale, alterna prati e brughiere, e in poco tempo si inizia a vedere un lago; non è ancora il Lago Maggiore, bensì il piccolo ma caratteristico lago di Comabbio, meta consigliatissima per un tour di poche ore in bicicletta sulla ciclopedonale che lo circonda. In effetti gli specchi d’acqua sono un tratto distintivo della provincia di Varese, che ne conta ben sette, al punto da meritarsi l’appellativo di “Terra dei Laghi”; e a proposito di giri in bicicletta, giova ricordare che sul treno storico è possibile trasportare la propria bicicletta sull’apposito bagagliaio attrezzato.
In funivia al Sasso del Ferro
Dopo un viaggio di oltre due ore il treno storico giunge finalmente a Laveno Mombello, cittadina adagiata in un’insenatura naturale del Lago Maggiore, e i passeggeri si disperdono per le strade del centro. Molti di loro proseguono verso le celebri Isole Borromee con il piroscafo Piemonte della Navigazione Laghi, gioiellino classe 1904 spinto da una coppia di ruote a pale, ma noi ci dirigiamo verso la funivia del Sasso del Ferro: ci condurrà sul monte che sovrasta Laveno a 947 m.s.l.m., dopo venti minuti di rilassante salita… in un traballante bidoncino scoperto a due posti. A seconda di quanto soffrite di vertigini, potreste apprezzare l’esperienza come pure ritenerla un supplizio, ma a noi i supplizi piacciono e teniamo duro fino alla vetta.
Il panorama alla sommità è spettacolare: spazia dalle Alpi svizzere a quelle della Val Grande, tutta la parte meridionale del Verbano, le isole al largo di Stresa e naturalmente il Varesotto costellato di laghi, tra i quali spicca il grande Lago di Varese ai piedi del capoluogo. Se la giornata è serena si riesce a scorgere Milano con i palazzi di CityLife; sotto di noi, il treno storico fermo in stazione sembra un piccolo modellino su un enorme plastico. Nelle giornate estive, un viavai di parapendii colorati si avvicenda nella discesa dal monte.
La ripartenza del treno storico per Milano è prevista alle 17.25, ma chi desidera può anticipare il rientro usufruendo dei treni regionali di Trenord che percorrono regolarmente la linea. E dopo aver scoperto questa sponda di Verbano meno nota, perché non programmare un ritorno sempre con i comodi regionali, verso un altro dei laghi varesini da esplorare su due ruote.
Informazioni Utili
Treno storico Laveno Express
Tratta: Da Milano Centrale a Laveno Mombello, Lombardia.
Durata del viaggio: 2h 30 in ciascuna direzione.
Periodo di servizio: date prestabilite tra maggio e ottobre, vedi calendario sul sito ufficiale.
Vettore e tipo di treno: treno storico con locomotiva a vapore (talvolta elettrica) e carrozze anni ’20-’50, della Fondazione FS Italiane.
Tariffe (Milano – Laveno): € 10.00 corsa singola, € 20.00 andata/ritorno.
Info e biglietti: Fondazione FS Italiane, fondazionefs.it. Biglietti in vendita anche su canali Trenitalia: sito trenitalia.com, app, biglietterie ed emettitrici automatiche. Posti limitati. La prenotazione non è obbligatoria, ma la vendita direttamente a bordo è subordinata alla disponibilità di posti.
Trasporto biciclette: consentito gratuitamente, in apposito bagagliaio attrezzato. Per maggiori informazioni consultare le condizioni di trasporto.
Accessibilità PRM: il treno storico non è generalmente accessibile a PRM, per assistenza e informazioni consultare le condizioni di trasporto.
Cosa vedere: Centro storico di Laveno, Isole Borromee (in battello), Sasso del Ferro (in funivia).
Per il 2024 non è prevista la prosecuzione con il piroscafo storico, ma si potranno comunque raggiungere le Isole Borromee con i battelli in servizio di linea.
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